Sin dalla fine degli anni ’70, il Comune di Corte Franca utilizza uno stemma ed un gonfalone che esplicitamente esaltano e sintetizzano l’unione dei vecchi comuni con simboli riferiti alle singole realtà:
- Colombaro, la ruota del mulino;
- Nigoline, il torrente del Longherone;
- Borgonato, il castello;
- Timoline, la rocca di confine.
Stemma e gonfalone sono ormai diventati familiari e, di fatto, rappresentativi del giovane comune di Corte Franca.
La Blasonatura
Inquartato: nel 1° in campo azzurro una banda ondata d’argento; nel 2° e 3° di rosso, alla torre ritorricellata d’argento, fondata in punta, murata, aperta e finestrata d’un pezzo di nero; nel 4° d’azzurro alla ruota di mulino ad acqua d’argento.
Scudo: sannitico, o francese moderno.
Elementi esterni
Corona: lo scudo è timbrato dalla corona, regolamentare per i Comuni italiani.
Elementi decorativi
Due rami: posti in decusse sotto lo scudo, uno di quercia e uno di alloro.
Nastro: con colori nazionali (bianco, rosso e verde) annoda i due rami.
Il gonfalone presenta una Blasonatura con un drappo di bianco.
L’alloro è la più nobile delle figure vegetali usate nel blasone, poiché con l’alloro si coronavano a Roma gli imperatori, i guerrieri trionfanti, i poeti ed i vincitori dei giochi Olimpici. E’ quasi sempre rappresentato onusto di frutti.
Il colore argento è dei Guelfi e dei Bianchi in Italia, l’argento è uno dei metalli usati in araldica. Sul campo si rappresenta lasciandolo in bianco. Per il suo splendore, per il colore metallico e per la sua bellezza, l’argento ha sostituito in araldica il colore bianco. Amicizia, equità, giustizia, innocenza e purezza sono il suo significato allegorico. Si riproduce sulla carta in foglia o in polvere.
Il colore azzurro, essendo il colore del cielo, simbolizza tutte le idee più alte: fermezza incorruttibile e la gloria. Cicerone si vestiva spesso d’azzurro per far comprendere quanto i suoi pensieri fossero alti. Eginardo lasciò scritto che Carlo Magno si vestiva alla francese, vale a dire con un saio azzurro. In Italia fu distintivo dei Guelfi. Nello scudo graficamente è indicato con linee orizzontali. Sulla carta si riproduce con il cobalto.
Il castello è contrassegno di Nobiltà Antica e sta ad indicare anche la Podestà feudale. Se è d’argento, e si trova in un campo azzurro, sta a significare forte Virtù. Ergo, luogo inespugnabile.
La corona comunale è formata da un cerchio aperto da quattro pusterle (tre visibili), con due cordonature a muro sui margini, sostenente una cinta, aperta da sedici porte (nove visibili), ciascuno sormontata da una merlatura a coda di rondine; il tutto d’argento e murato di nero.
Il fiume è rappresentato di azzurro o argento, a fasce ondeggianti, bande o sbarre ondate. Il fiume, il suo correre, rappresenta la fertilità, la vita e la purificazione. Curioso, ma non troppo, che tutte le grandi civiltà del passato siano nate sulle rive di grandi fiumi.
La quercia è il simbolo di forza e potenza, nobiltà, animo forte, antico dominio. E’ quasi sempre rappresentato onusto di frutti.
Il rosso è rappresentato in quasi il 70% degli stemmi italiani. Numerosi i suoi significati: amore verso Dio e verso il prossimo, generosità, grandezza, nobiltà, dominio, audacia e valore.
La ruota del mulino è simbolo di Obbedienza, e ricordo di giurisdizione ai mulini, la ruota ben di presta a questa simbologia. Infatti, affronta sì la violenza dell’acqua corrente, ma nel contempo asseconda e obbedisce al movimento che la stessa corrente gli imprime.
Ultimo Aggiornamento
Dic/23
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